Emigrazione. Un problema che ormai attanaglia tutto il mondo. Anche nella lontana America Centrale convivono due realtà completamente opposte: in Honduras oltre 2 milioni di persone hanno lasciato il proprio Paese mentre in Costa Rica, nessuno emigra. Anzi, le porte sono spalancate verso tutti i cittadini dei Paesi vicini. Ad affrontare questa interessante realtà è stato il Forum sull’America Latina (Fundación Promoción Social in collaborazione con Mediatrends America-Europa) che si propone di analizzare gli aspetti più significativi riscontrati nell’ambito dei media. In questo modo vengono, tra l’altro, facilitati i rapporti tra i giornalisti che lavorano in Europa e quelli impegnati nelle Americhe.
Per l’occasione sono stati invitati come relatori in un noto albergo romano l’Ambasciatrice del Costa Rica, Cristina Eguizabal Mendoza e il Console Generale dell’Honduras, Giselle Canahuati. Erano presenti rappresentanti del mondo diplomatico latino americano e giornalisti italiani ed esteri. A condurre il dibatto è stato il giornalista peruviano Roberto Montoya. Da registrare che complessivamente sono ben 28 milioni i cittadini sei Paesi Latino Americani che sono emigrati, per il 70 per cento negli USA. Per l’Ambasciatrice Eguizabal, l’emigrazione è un problema storico che nell’era della globalizzazione ha assunto delle caratteristiche particolari. “Una volta”, ha detto, “la gente partiva per non tornare più. Si scrivevano lettere che arrivavano dopo tre mesi. Oggi, grazie a internet e ai telefonini, il contatto con le origini non si spezza mai. Un’altra differenza è che in passato quasi sempre l’emigrazione era una scelta individuale o familiare. Oggi le emigrazioni vengono organizzate e coordinate da organizzazioni che, purtroppo, spesso sono criminali. Inoltre abbiamo un’immigrazione circolare: la gente va per un periodo ma spesso torna in patrria”.
Il Costa Rica viene comunque considerato uno dei Paesi più ospitali del mondo. Come tutti i Paesi americani vige lo ius soli, cioè, diventa cittadino chi è nato sul posto. Anche i diritti sul lavoro vengono rispettati in maniera adeguata. Lo stesso vale per l’assistenza sanitaria e abitativa. Ben diversa è la situazione dell’Honduras, come ha spiegato il Console Canahuati. In questo caso abbiamo a che fare con una massiccia emigrazione dovuta alla povertà alle disuguaglianze croniche, alla presenza di organizzazioni criminali nazionali e internazionali. “Per combattere questo fenomeno”, spiega il Console, “è stato varato una vasto programma sociale da parte del Presidente Juan Orlando Hernandez, soprattutto sul piano abitativo e sanitario. Inoltre si sta combattendo seriamente la corruzione e l’attività delle organizzazioni criminali”.
A proposito di sicurezza la Canahuati a voluto assicurare tutti: “I pericoli ci sono nelle grandi città. Nei luoghi turistici la sicurezza è assicurata molto bene. Quindi venite in Honduras senza timori e scoprire un Paese meraviglioso con della gente splendida”.