Drammi italiani ed internazionali
Martedì 23 febbraio 2016
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Sala Sopra Chiesa, Palazzo Valdina, Piazza in Campo Marzio 42
(DIRE) Roma, 23 feb. – “La situazione migranti diventa sempre piu’ complessa, soprattutto per i minori, e lo scenario europeo non e’ in grado di rispondere alle loro esigenze, anche per la chiusura di cuore, prima ancora che delle frontiere, di alcuni paesi. In un dibattito molto articolato se ne e’ parlato oggi a Palazzo Valdina, partendo dai dati della relazione del Viminale, illustrata dal prefetto Angelo Malandrino”. Lo dichiara in una nota Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc) nel corso del seminario “Minori non accompagnati. Drammi italiani e internazionali’.
“Numeri che non hanno nulla di arido, ma rivelano piuttosto la fragilita’ composita di ragazzi di tanti paesi diversi, che si allontanano dalle loro famiglie per sottrarsi all’estremo disagio in cui vivono e finiscono col restare nuovamente vittime di un sistema in cui indifferenza e sfruttamento sono rischi reali.
Diversa la prospettiva del Ministero degli Esteri di cui si e’ fatto interprete il dottor Vignali, che ha segnalato l’assoluta necessita’ di intervenire nei paesi di partenza, per creare condizioni realisticamente ottimali per garantire proprio li’ una vita dignitosa. I due primi interventi- spiega Binetti- hanno definito l’intero arco lungo su cui si snoda la vita del bambini costretto a diventare migrante, ma sempre prima bambino e poi migrante, ha sottolineato Livia Turco, ricordando i punti qualificanti della sua legge, di 16 anni fa. Lo status di bambino, con tutti i suoi diritti, di persona prima che di cittadino, gli permette di rivendicare proprio a norma degli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione, il diritto al rispetto, anche da parte delle istituzioni, all’istruzione, alla salute, senza che questi possano essere considerati privilegi o frutto di una particolare benevolenza. Solo un forte investimento in un welfare creativo ed accogliente, come hanno ricordato Pierluigi Bartolomei, parlando delle esperienze scolastiche e di avvio al lavoro di cui e’ ispiratore e protagonista, potra’ salvarli dal rischio di essere risucchiati in una spirale malavitosa, di sfruttamento e di nuovo abbandono. Lo hanno evidenziato Raffaela Milano di Save the Children, Serenella Pesarin, grande esperta di giustizia minorile e MariaRita Munizzi del Moige, Magda Di Renzo.
Di grande interesse le esperienze descritte da Jumana Trad, presidente della FPSC, che da anni promuove e dirige iniziative a forte contenuto socio-educativo in Libano, Giordania, Siria, Israele e Palestina. Passa dall’accoglienza alla formazione e dalla formazione ad un lavoro che li renda autonomi il lungo sostegno ai minori di questi Paesi ad alto rischio. E’ stato auspicato da molti dei convenuti che si possa calendarizzare presto la proposta di legge di Sandra Zampa, che giace dimenticata da oltre due anni, per offrire un quadro organico ad una politica di integrazione dei minori migranti, perche’ quanto prima arrivino a sentirsi a casa loro in Italia, assimilandone cultura e tradizioni, diritti e doveri.