Venerdì 26 febbraio 2021, su iniziativa del Comitato Giornalismo e Tradizioni Religiose e dell’Associazione ISCOM, si è svolto il webinar Libertà di espressione, diritto di satira e tutela del sentimento religioso.
La giornata di studio ha voluto offrire un’occasione per ridiscutere i contenuti della Libertà di espressione nei confronti della tutela del sentimento religioso, tenendo conto della necessità di ridefinire limiti e codici, per trovare una sintesi tra la libertà e il rispetto del sacro dell’altro.
L’articolo 21 della Costituzione se con il primo comma garantisce la libertà per ciascuno di manifestare liberamente il proprio pensiero, con il sesto e ultimo comma, ne determina i limiti. In questo bilanciamento vanno individuati i giusti confini della libertà di espressione. Il neminem laedere, tramandato dai codici di diritto romano, deve trovare applicazione anche per la libertà di espressione e il diritto alla satira, che non deve mai varcare il confine dell’offesa alla sensibilità altrui.
Piero Sandulli
l tema di questo webinar è cruciale per il contesto postmoderno nel quale ci muoviamo. La modernità ci ha lasciato una concezione dell’uomo individualista e astratta. Invece ciascuno di noi è sempre una persona concreta in relazione con altre persone e la nostra stessa identità include le relazioni. Per questo non si può insultare la mamma di un altro essere umano e per questo bisogna curare in modo estremo le affermazioni che riguardano la vita religiosa dei nostri simili, qualsiasi essa sia.
Giulio Maspero
Anche una sillaba, anche un punto esclamativo o interrogativo possono cambiare il senso e il tono di una frase scritta in libertà e può essere rafforzativa dell’altrui esistenza o, al contrario esatto, invasiva dell’altrui riconoscimento. A noi la scelta.
Noemi di Segni
Nel mondo contemporaneo sono in crescita da un lato le esigenze e le opportunità espressive e dall’altro i timori e le rivendicazioni in difesa della religione e delle religioni. I credenti possono trovarsi su un fronte o sull’altro, ad esempio quando sentono l’esigenza di condannare l’omosessualità o la falsa religione e si avvalgono delle opportunità digitali per farlo, o quando temono che l’agenda LGBT+ limiti la loro libertà d’insegnamento e rivendicano il diritto a non essere oggetto d’odio.
Marco Ventura
La libertà di espressione, di cui la satira è una legittima manifestazione contro gli abusi del potere, rappresenta un diritto fondamentale dell’uomo e un presidio di una società democratica e pluralista. Tuttavia anch’essa incontra il limite del rispetto degli altri diritti fondamentali, tra cui quello di libertà religiosa, che tutela un aspetto importante della personalità umana e assume nell’ordinamento italiano rilevanza costituzionale. Nessun diritto può farsi tiranno rispetto agli altri.
Paolo Cavana
La libertà di espressione è un principio tutelato nell’islam e discende dal più generale principio di libertà religiosa. Si accompagna a quei valori basilari che richiedono ai musulmani armonia sociale, tolleranza, comprensione. Il Corano prescrive che bisogna comportarsi ed esprimersi con gentilezza, cortesia e discrezione attraverso i corollari di hisba (fare il bene e impedire il male) e nasiha (consigliare senza interferire).
Vasco Fronzoni
A partire dai Dialoghi degli Dei di Luciano di Samosata, pochi altri settori del diritto come quello della tutela del sentimento religioso sono altrettanto ricchi di correlazioni storiche, culturali, politiche e giuridiche, fenotipo d’una situazione normativa in cui libertà d’espressione e diritto di satira da un lato, libertà religiosa e tutela del sentimento religioso dall’altro, debbono trovare un bilanciamento non facile, come dimostrano numerosi casi sottoposti al giudizio della CEDU.
Stefano Testa Bappenheim
Dopo l’adesione dell’Italia alla CEDU, l’attenzione verso le fattispecie in cui la libertà d’espressione si manifesta attraverso offese nei confronti della sensibilità religiosa si è spostata verso la giurisprudenza della Corte EDU, che è stata più volte chiamata a decidere sul rapporto tra l’articolo 9 della Convenzione – su la “libertà di pensiero, di coscienza e di religione” – e il successivo articolo 10 afferente la libertà di espressione.
Federico Tedeschini
Se è vero che la satira è un diritto rientrante nella libertà di pensiero, alla satira di tipo religioso vanno riconosciute caratteristiche peculiari, in ragione del fatto che le credenze religiose sono parte integrante dell’identità spirituale della persona. Di conseguenza la satira dissacrante o blasfema verso i contenuti di una religione può avere un’immediata incidenza sulla sfera personale del credente, sul suo personale sentimento religioso, bene tutelato al pari della libertà di espressione.
Giovanni d’Alessandro
La parola chiave è rispetto: verso la persona nella sua totalità. È il presupposto imprescindibile per un giusto equilibrio tra libertà di espressione e convivenza armonica; costituisce, al contempo, seme e frutto della nonviolenza. Si palesa naturalmente, quasi come legge non scritta, in pensiero, parola e azione. Legge alla base di qualsiasi libertà di espressione, deve divenire essa stessa diritto e dovere in quanto unico antidoto alla deriva della superficialità morale ed etica di una comunità.
Svamini Hamsananda Ghiri
Da giornalisti ci troviamo spesso nella situazione di dover ‘gestire’ dal punto di vista dell’informazione discorsi di odio di persone che fanno parte delle notizie. È un grosso dilemma, perché la missione dei mass media è raccontare la realtà.
María-Paz López
È facile esercitare la libertà di espressione come giornalista che lavora in ambito religioso? Nei media, credo che il “peccato” più grave di oggi sia la mancanza di libertà davanti al potere finanziario. Nella Chiesa cattolica e in altre religioni, c’è una mancanza di libertà per cui si guarda al dibattito interno o alla critica esterna come qualcosa destinata a “distruggere” la Chiesa o la religione.
António Marujo
In Medio Oriente ho assistito a diverse manifestazioni contro le vignette su Maometto. Eventi dalla partecipazione limitata ma gonfiati a dismisura sia da chi, in quei Paesi, usa la religione a scopi politici, sia da chi, in Occidente, li mostra come esempi del presunto ‘scontro di civiltà’. È nostro diritto, si dice, ferire la sensibilità religiosa perché da noi vige l’assoluta libertà di parola. In realtà anche in Occidente è la legge che decide quali sensibilità si possono ferire e quali no.
Alberto Zanconato
La libertà di espressione è fondamento di una società democratica e caratterizza l’identità dell’Unione Europea, patria dei diritti, mentre cresce l’influenza di paesi che aspirano ad avere la leadership globale senza garantire i diritti fondamentali del cittadino. Uno Stato laico democratico tuttavia garantisce la pace sociale e promuove un corretto bilanciamento tra la libertà di espressione e il rispetto della dignità di ogni cittadino, delle sue idee e il rispetto della libertà di religione.
Giovan Battista Brunori
Legittimo criticare – anche a mezzo della satira – i contenuti di una religione, non altrettanto sconfinare nel disprezzo delle persone che in quella religione credono. La satira non è sciolta da vincoli, non può superare il limite della continenza, necessario per evitare che essa si trasformi in strumento di offesa e d’incitamento all’odio. «La protezione del sentimento religioso è venuta ad assumere il significato di un corollario del diritto costituzionale di libertà di religione» (Corte Costituzionale, sentenza n. 329 /1997).
Antonino Pigeon
Sorgente: Pontificia Università della Santa Croce