L’incontro sul tema “Dialogo interreligioso e risoluzione dei conflitti”, organizzato dal CEMO Centro de Estudios de Oriente Medio-Fundación Promoción Social e RSC Religion & Security Council, si è tenuto a Roma la mattina di venerdì 18 maggio.
L’evento ha visto come relatori il Dr. Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Culturale Islamico d’Italia, e il Rev. P. Markus Solo, Responsabile per l’Islam in Asia-Pacifico e Vice Presidente della Fondazione Nostra Aetate presso il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Ai lavori hanno preso parte diplomatici, rappresentanti di organizzazioni internazionali, studiosi, esperti e giornalisti.
In particolare, Rev. P. Solo ha ricordato “il richiamo di Papa Francesco a essere artigiani di pace e promotori del dialogo interreligioso”. Un richiamo “rivolto a tutti noi, che trova applicazione concreta attraverso il dialogo di vita, dell’azione, dello scambio teologico e dell’esperienza spirituale: le principali forme di dialogo da promuovere tra diverse professioni di fede”. Sulla diffusione dell’estremismo in Asia, Rev. P. Solo ha osservato che “ideologie radicali hanno minato l’armonia interreligiosa in un certo numero di paesi, dal Subcontinente al Pacifico occidentale”.
Questo fenomeno ha colpito anche l’Indonesia, paese che era noto al mondo come esempio positivo di coesistenza pacifica, ma che ora si trova a fronteggiare ripetute sfide di carattere interreligioso, come gli attacchi terroristici contro le Chiese avvenuti recentemente a Surabaya.
“Sradicare l’estremismo richiederà tempo”, ha osservato, ma un maggiore impegno nella promozione del dialogo interreligioso, specie tra i bambini e i giovani, insieme a un miglioramento delle capacità di buon governo, contribuirebbero notevolmente a ripristinare la tradizionale apertura della cultura asiatica e, con essa, quell’accettazione della pluralità che ha a lungo assicurato coesistenza pacifica e armonia interreligiosa in tutto il continente”.
Secondo il Chairman di RSC Emiliano Stornelli, che ha moderato i lavori dell’incontro, “laddove il fattore religioso continua ad essere impiegato erroneamente per alimentare l’estremismo e la violenza, il dialogo interreligioso può essere parte della soluzione”. “Nell’ambito di processi politici e diplomatici più ampi, ha affermato, il dialogo interreligioso ha le potenzialità per facilitare la risoluzione dei conflitti e promuovere il consolidamento della pace in situazioni post-conflittuali”. Il Medio Oriente ne è l’esempio principale. “Nessuna pace vera e duratura sarà mai possibile senza che venga affrontata e risolta la dimensione religiosa delle varie crisi regionali. Per realizzare le prospettive di riconciliazione il dialogo interreligioso rappresenta dunque una straordinaria opportunità, che dovrebbe essere colta sia dagli attori locali che dalla comunità internazionale”, ha concluso il Chairman di RSC.